VOTO[rating:3.5]
Primo progetto corale in casa DC dove il neo-sestetto di supereroi rappresentato da Wonder Woman (Gal Gadot), Aquaman (Jason Momoa), Flash (Ezra Miller), Cyborg (Ray Fisher), Superman (Henry Cavill) e Batman (Ben Affleck) si trova ad affrontare la prima vera minaccia mondiale incarnata da Steppenwolf, dai suoi demoni e dall'eminenza grigia Darkseid. Dopo l'iniziale riluttanza i sei si uniranno contro il nemico comune consegnando ai terrestri la Justice League.
[rating:2]
'Suicide Squad' aggiunge un altro colorato capitolo all'universo cinematografico DC iniziato da Zack Snyder con il suo 'Man of Steel'(2013) e arricchito di recente dal discusso 'Batman Vs. Superman: Dawn of Justice' (2016). Lo fa ricalcando nei modi ma non nei contenuti i 'Guardiani della Galassia' (2014): una squadra di personaggi minori che si muovono fuori dallo scacchiere principale già disposto da Snyder ma le cui azioni intrecciano quelle di Batman in modo decisamente più diretto. Con che risultato?
VOTO:[rating:4]
Sembra che il vasto stuolo di cinemaniaci avverta la fortissima necessità o di demolire completamente o di esaltare all'ennesima potenza, celebrando un talebanesimo concettuale che va a braccetto con le posizioni estreme sempre più comuni nella vita di tutti i giorni. Per quanto mi riguarda l'ultima fatica di Zack Snyder non è il film dei film e non è nemmeno una cocente delusione. E' una pellicola imperfetta capace però di cose molto buone così come colpevole di qualche scivolone.
VOTO:[rating:5]
Un anno e qualche mese fa, quando si diffuse la notizia che Bryan Singer si sarebbe messo dietro la macchina da presa per un nuovo film degli X-Men, mi ero lasciato andare aentusiastiche previsioni. Sono orgoglioso di annunciare che molte delle mie idee sono state smentite perchè quel demonio di Singer è riuscito a confezionare una pellicola oltre le mie aspettative. 'X-Men: giorni di un futuro passato' è IL film sugli uomini X per eccellenza. Non solo. E' uno dei più riusciti film supereroici corali di tutti i tempi.
Partiamo subito con quei piccoli e grandi dettagli che, ancor prima di vedere "World War Z", potevano complicare la riuscita della pellicola. Per prima cosa una delle penne dietro la sceneggiatura era quella di Damon Lindelof che già tanti danni ha fatto a 'Star Trek: Into Darkness' (2013). Poi WWZ si basava sul romanzo di Max Brooks (figlio di Mel Brooks) la cui struttura era quella di una storia costruita sulla base di tante interviste unite a tratteggiare un mondo invaso dagli zombie. Meccanismo narrativo piuttosto complesso già usato con poca fortuna da George Romero in 'Diary of the Dead' ma che NON è stato replicato all'interno del film. E per concludere si tratta di un film sugli zombie (o presunti), e in quanto tale deve per forza misurarsi con le creature di Romero, con il remake di Zack Snyder ('L'alba dei morti viventi', 2004 precursore dei morti viventi corridori) e con tutta una serie di film a tema, come '28 giorni dopo' (2002) di Danny Boyle.
E' dal dicembre dell'anno scorso che, su questo sito, si sono aperte le danze di attesa per 'Man of Steel'. L'apice massimo è stato raggiunto qualche settimana fa, con l'uscita del trailer e finalmente siamo arrivati al fatidico giorno: il 20 giugno 2013, ieri, 'L'uomo d'acciaio' è uscito nella sale. Piccolo antefatto: sulla versione cinematografica del più antico e potente dei supereroi pende una doppia spada di Damocle. La prima deriva dall'illustre, fumettoso, ironico e scanzonato predecessore: il 'Superman' del 1978 è, a detta di molti (se non tutti) troppo perfetto per temere e tentare qualsiasi confronto. La seconda minaccia è intrinseca del personaggio: nato negli anni 30, a distanza di quasi un secolo, non è più figlio dei suoi tempi. Come lo stesso Kal-El, è profugo e riadattarlo agli anni duemila non è cosa da poco. L'ex bimbo prodigio Bryan Singer ci aveva provato fallendo miseramente, e non si trattava certo di un inesperto cineasta di quart'ordine.
Trattenere l'entusiasmo per la prossima uscita di 'Man of Steel', potenziale capolavoro firmato dal trittico Snyder, Nolane e Goyer, sta iniziando a diventare molto difficile complice, ma non solo, l'ultimo trailer che da qualche giorno sta impazzando per il web (e che troverete in coda a questo pezzo). Quasi sei mesi fa avevo tracciato leggere linee guida su come si sarebbe potuta svolgere la macro trama di 'Man of Steel': senza ricercare nessuno spoiler, ma solo alla luce di questo nuovo trailer, posso dire di aver indovinato? Certo che sì.
Era il 1978 quando Richard Donner portò sul grande schermo il primo e il più grande di tutti i supereroi: Superman. Lo fece reclutando il perfetto e compianto Christopher Reeve per il ruolo di Kal-el e quel geniaccio di Gene Hackman per l'arcinemico Lex Luthor.
[rating:4]
Che Zack Snyder avesse dei numeri, lo avevo intuito in tempi non sospetti con il suo 'L'alba dei morti viventi' (2004), coraggioso remake del capolavoro romeriano. Già qui, sulle memorabili note di 'The Men Comes Around' (Johnny Cash), aveva dimostrato un certo talento nella sintesi narrativi su colonne sonore di grande spessore. Talento, il suo, giunto a pienissima maturità in 'Watchmen' quando riuscì in una sintesi ucronica straordinaria, facendola accompagnare da Bob Dylan e dalla sua 'The Times They Are a-Changin''.