Un giuramento di smaterializzazione, un’appartenenza che diventa dispersione, che sublima nella più totale perdita di sé
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Un romanzo che non è un romanzo perché frantuma ogni tipo di narrazione, perché apre decine di finestre sul flusso di pensieri dell’autore e perché non ha alcun tipo di filtro.
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Il mio punto di partenza? Il fatto che privilegi, inclusione e politically correct non sono binari solitari che viaggiano per conto proprio.
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L’eterno presente spinge a soluzioni bulimiche, soluzioni che rischiano di sacrificare tempi troppo importanti per essere trascurati.
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Innestare un ricordo così profondo da diventare realtà: oggi questo accade decine di volte al giorno e gli effetti sono devastanti.
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Livelli alti molto cibo, livelli bassi niente cibo: l’Inferno rivisitato di Galder Gaztelu-Urrutia in una pellicola da non perdere.
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Parasite e Us: In modo differente, con sfumature molto diverse una dall’altra, entrambe le pellicole affrontano il tema del doppio.
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Domande fatte più di cento anni fa ricevono risposte che non solo confermano i dubbi di Prendick/Wells, ma li declinano ridefinendone e ampliandone i confini.
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Un film ambizioso, semplice e complesso al tempo stesso. Un film in cui l’essenza della vita è la lotta tra la follia e la normalità.
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Il pesce dimentica. E commette gli stessi errori. Perché anche noi vogliamo a tutti i costi dimenticare rischiando di fare la medesima fine?
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Cosa manca oggi? Manca un punto di vista. Manca un punto di vista che ci aiuti a vedere il bello delle cose. Manca una prospettiva.
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Dopo Hereditary Ari Aster dimostra di essere una perla rara nel panorama horror: Midsommar è un viaggio disturbante verso un luogo tanto luminoso quando oscuro.
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