Piccola, doverosa premessa: non avevo aspettative di sorta su Solo e mi ero documentato ben poco prima di entrare in sala. Dal trailer, visto un paio di volte, mi era parso un possibile western stellare e dopo la visione posso dire che in effetti si tratta di questo. Una visione di frontiera, con tanto di assalto al treno, saloon, pistoleri, bari, miniere e chi più ne ha più ne metta. Io adoro il western perciò l'ipotesi di una contaminazione del genere mi affascinava. Lo dico subito, non sono rimasto deluso.
Ho aspettato di avere quattro casi di studio sul fantastico targato Netflix prima di provare a mettere nero su bianco le impressioni che già con un paio di titoli a disposizione avevano iniziato a vagare nella mia coscienza periferica. Quattro film (parlo solo di film, tengo le serie tv fuori da questo ragionamento) piuttosto diversi da loro ma sufficientemente simili da poter trovare un denominatore comunque, una sorta di marchio di fabbrica della N rossa.
VOTO:[rating:4]
Finalmente. E' la prima parola che mi è uscita dalla testa durante e dopo la visione di A Quiet Place, esordio fanta-horror del poliedrico John Krasinksi che qui è sceneggiatore, regista, interprete e marito (dentro e fuori dal set) della bella e brava Emily Blunt. Perché 'finalmente'? Perché A Quiet Place riesce a ibridare in modo molto equilibrato tutti i mattoncini costituenti il DNA del nobile genere horror.
L'Adepto è una brevissimo racconto inedito ispirato al mondo del mio romanzo La terza memoria ed è nato con un duplice scopo. Il primo è quello di divertirmi tornando nell'Italia post apocalittica che ho inventato come ambientazione del romanzo. Il secondo è (sarebbe) quello di stuzzicare chi ancora non ha letto La terza memoria e magari accompagnarlo verso il romanzo. Il primo scopo l'ho raggiunto. Vediamo se qualcuno mi aiuterà a raggiungere anche il secondo. L'immagine qui sopra è la bellissima illustrazione che Franco Brambilla ha fatto per la copertina di Urania.
E' un po' che marino questa rubrica, anche agevolato dalla sua natura squisitamente aperiodica: l'ultimo aggiornamento risale al 2 ottobre 2017 ed è da lì che ripartirò. Perciò, dove eravamo rimasti e dove stiamo andando?
[rating:3.5]
Black Panther è l'ultima pellicola targata Marvel Studios che vedremo prima della distruzione totale che Avengers: Infinity War (in uscita il 25 aprile) porterà nell'universo cinematografico dei Vendicatori ma poco ha a che fare con il vicino avvento di Thanos: il film dettaglia in modo molto preciso il regno di Wakanda esplorato in modo piuttosto marginale nel poco brillante Captain America: Civil War.
VOTO:[rating:2]
Mi sono preso una decina di giorni prima di mettere nero su bianco le mie impressioni sulla tormentata pellicola di Alex Garland. Dico tormentata perché ha avuto un travaglio produttivo tortuosa (budget limitati, cambi di piattaforma, bisticci e altre faccende da addetti ai lavori) che l'ha fatta approdare, alla fine, su Netflix. Premessa: a me Alex Garland piace molto, sia come sceneggiatore che come regista. Ho apprezzato Ex Machina e in tutti i suoi lavori c'è un nichilismo di fondo che mi affascina. Allora perché Annientamento non mi è piaciuto?
Tempo di Libri inizia oggi: giusto il tempo di chiudere la settimana lavorativa e raggiungerò Milano per un giro a fiermilanocity. Arriverò sabato 10 marzo, al mattino, e sarò a zonzo tra i vari stand fino a pomeriggio inoltrato. Non avrò pianta stabile, ma potreste avvistarmi in qualunque punto e in qualunque momento perciò siete avvisati. Chiunque poi fosse così scellerato da volermi incrociare di proposito, faccia un fischio: caffè, birra, un cordiale, un Diplomatico o anche solo due chiacchiere sono i mattoncini fondanti la giornata di sabato.