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[Star Wars] UPDATE – I Cavalieri di Ren

Manca meno di un mese, venticinque giorni prima di avere tutte le risposte. In attesa de 'Il Risveglio della Forza' voglio concentrarmi su quello che secondo me sarà uno dei cardini della Nuovissima Trilogia: i Cavalieri di Ren. Ren. Come Kylo Ren, il nuovo villain a prova di Forza. Ma sembra, anche se fino a metà dicembre tutto sarà una grande e meravigliosa ipotesi, che Ren sia un titolo acquisito da tutti i membri del cavalierato. Perciò Kylo è solo Kylo e diventa Kylo Ren perchè membro del misterioso ordine oscuro. Tralasciando la nuova domanda che sorge spontanea - chi è allora Ren? - ci sono cose molte interessanti sulle quali riflettere.

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I Necronauti in edicola!

E ci siamo. A quasi un anno dalla pubblicazione del primo racconto in ebook, dopo una prima stagione composta da 10 episodi e una seconda stagione composta da 5, la space opera de I Necronauti frantuma i confini del digitale e affronta la sua prima sfida cartacea. Grazie a Edizioni BMS e al visionario (e coraggioso) Maurizio De Paola gli episodi che compongono la prima stagione sono stati raccolti in un unico volume cartaceo appartenente alla collana Ambrosia, distribuito in tutte le edicole e acquistabile anche sullo store dell'editore. La storia al suo interno, sviluppata in 10 episodi indipendenti ma collegati tra loro, è autoconclusiva Cosa sono I Necronauti?

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I Necronauti – la Space Opera

Dal vincitore del Premio Urania 2010, Maico Morellini, arriva una nuova serie di fantascienza spaziale per la collana Bus-Stop di Delos Digital - Negli store dal 23 settembre 2014

In un futuro lontano il sistema solare è completamente colonizzato, con l’esclusione di Mercurio, la cui vicinanza al Sole è incompatibile con la vita. I viaggi spaziali, però, sono diventati quasi del tutto impossibili. Questo da quando una strana stazione spaziale aliena si è localizzata ai margini del sistema solare stesso, in un’orbita tra Plutone e Caronte. Nessuna comunicazione è mai partita dalla base spaziale, ma dalla sua comparsa ogni astronave sorpresa nello spazio è distrutta da improvvise fluttuazioni energetiche che provengono proprio dalla stazione. Sono attacchi che disgregano la struttura stessa delle astronavi e dell’equipaggio, non lasciando nessuna via di scampo. Stessa sorte per qualsiasi cosa esca dalla più stretta orbita planetaria, satelliti o sonde che siano. Inizia così il lunghissimo periodo che verrà poi chiamato Silenzio.

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[STAR WARS] UPDATE – Il secondo teaser trailer

Chube ... siamo a casa
Dunque ci siamo. A meno di otto mesi dal debutto nelle sale del nuovo Guerre Stellari targato J.J. Abrams (e Disney) ecco che fa capolino nel cuore di tutti noi appassionati il secondo teaser trailer di Star Wars Episodio VI: Il risveglio della Forza. Che cosa è cambiato da quel fatale 28 novembre 2014 quando Abrams e il suo staff confezionarono il primo teaser? Oh, un sacco di cose. Davvero un sacco di cose.

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[Recensioni Film] ‘Humandroid’ di Neil Blomkamp

VOTO:[rating:2.5] Neil Blomkamp gode di un credito quasi illimitato guadagnato sul campo grazie a 'District 9' (2009) ma il grande successo al suo esordio lo ha poi costretto a doversi sempre confrontare con la dura e perfetta pellicola sui gamberoni di Johannesburg. E il confronto spesso può essere impietoso. Era accaduto con Elysium (2013), film senza una vera anima che pagava il prezzo di una produzione ad alto budget, e purtroppo è accaduto anche con 'Humandroid' (Chappie).

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Twitto quindi sono

Premessa doverosa: adoro i social network. Li utilizzo, mi incuriosiscono e hanno un'indispensabile utilità del tutto nuova nel mondo delle tecnologie e dei costumi. Perciò nessuna crociata contro Facebook, Twitter, Instagram, Periscope, Google+ e tutto il resto, anzi. E non voglio nemmeno denunciare la pericolosità di un utilizzo 'non consapevole' di queste nuove piattaforme: la tecnologia non è buona o cattiva. E' tecnologia. Accusare i social network sarebbe come prendersela con la matematica o con l'atomo. Dico di più. I social sono capillari e cosmopoliti: hanno una fortissima permeabilità sociale tanto che l'unica altra cosa altrettanto equa alla quale posso paragonarli è la forza di gravità. Strumenti quindi, al servizio dell'intelletto più o meno inconsapevole di chi ne fa uso. Ma è tutto qui?

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Mad Max: ciò che resta dell’apocalisse

Questo articolo è stato pubblicato su Nocturno 144

“Era figlio dei tempi in cui il mondo viveva sotto il dominio dell' oro nero, e i deserti brillavano per le fiamme delle gigantesche torri che estrevano il petrolio. Ora tutto é distrutto, scomparso. Come e perché non lo ricorda piu' nessuno; ma é certo che un immane conflitto anniento' due grandi potenze. Senza il petrolio l' uomo torno' alle sue origini primitive, e tutte le sue macchine favolose andarono in rovina” Interceptor: il guerriero della strada (1981)

Era il 1979 quando l’Unione Sovietica fece la sua sconvolgente mossa nello scacchiere internazionale invadendo l’Afghanistan, allora considerato potenza amica degli Stati Uniti d’America. La guerra fredda, un incubo che dopo i terribili anni sessanta sembrava avviato a una pacifica soluzione, tornò a gettare la sua spettrale ombra sul mondo intero. Era il 1979 quando George Miller, un giovane regista australiano di trentaquattro anni, fuse il terrore di un conflitto tra USA e URSS con la crisi energetico-sanitaria che il suo paese stava vivendo in quel periodo. Chi decide di tratteggiare un futuro distopico cavalca l’immaginazione sulla scia di un cinico what if e lo utilizza come propellente per la sua creatività. La domanda che si fece George Miller era una soltanto: cosa succederebbe all’Australia nel caso di una guerra nucleare? I tre capitolo di Mad Max (1979, 1981 e 1985) furono la risposta.

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[PREVIEW] Alien: la via per il successo?

Dunque è ufficiale: dopo lo scivolone concettuale di Prometheus - 2012 (troppa ambizione non supportata da una trama consistente) lo xenomorfico universo di Alien passa nelle mani di Neil Blomkamp, ex prodigio del cinema a medio budget che ci aveva deliziato con il suo 'District 9' (2009). Perchè ex? Perchè il regista sudafricano ha poi venduto l'anima al diavolo (ovvero lo standard hollywoodiano) con il pavido 'Elysium' (2013) e minaccia di ripetere lo stesso errore con il prossimo 'Chappie' (marzo 2015), film di fantascienza in odor di 'Corto Circuito' (1986). Se il curriculum di Blomkamp si fosse limitato a 'District 9', il suo debutto nell'ormai dissestata linea temporale di Alien mi farebbe ben sperare. Ma dopo i suoi ultimi lavori  il rischio che le esigenze delle major vincano sullo stimolo creativo del regista c'è. Ed è ben concreto.

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[Recensioni Film] – ‘Jupiter Ascending’ dei Wachowskis

VOTO:[rating:2.5]

I Wachowskis hanno un credito infinito e un curriculum di tutto rispetto: Matrix (1999 - non tutti e tre, ma il primo basta e avanza per intere generazioni), V per Vendetta (2005 - anche se non erano loro dietro la macchina da presa), Cloud Atlas (2012). Se escludiamo la trilogia della Matrice però, i loro ultimi lavori attingono a un immaginario creativo già consolidato: V per Vendetta si rifaceva al capolavoro di Alan Moore, Cloud Atlas al romanzo di David Mitchell e Speed Racer (2008 - ma è stato volutamente escluso dai capolavori) all'omonima serie animata. Jupiter Ascending, invece, è tutta farina del loro sacco. E questo, a conti fatti, si rivela essere il vero problema del film.

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[Recensioni Libri] – ‘Danza Macabra’ di Dan Simmons

VOTO:[rating:4]

Ogni volta che leggo un romanzo una delle prime domande che mi faccio é: quali sono stati i catalizzatori narrativi per l'autore? Che cosa ha acceso la scintilla della creatività portandolo a sviluppare proprio la storia che sto leggendo? 'Danza Macabra' (Carrion Comfort, 1989), come tutti i romanzi di Simmons, è in grado di dare risposte sorprendenti a queste domande.

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[Recensioni Film] – ‘Fury’ di Brian De Palma

VOTO:[rating:4] Questa analisi è stata pubblicata su Nocturno 135

LE ORIGINI Era il 1978 e mentre il mondo si stava ancora riprendendo dal meraviglioso shock che Guerre Stellari (1977) aveva da poco causato, la creatività di Brian de Palma era tutta concentrata sull’ESP (Extra-sensory perception). Solo due anni prima infatti l’allora trentaseienne regista del New Jersey aveva portato sul grande schermo ‘Carrie’, tratto dal primo romanzo di Stephen King (pubblicato nel 1974). E’ il 1978 quando, forte del successo che Sissy Spacek aveva contribuito ad assicurargli, Brian de Palma decide di saldare il conto con gli scatenati poteri mentali che tanto terrore avevano inflitto al grande pubblico, americano e non. La struttura di base di ‘Fury’ ha diversi punti in comune con ‘Carrie’: adolescenti per protagonisti (la stessa Amy Irving che in ‘Carrie’ aveva una parte secondaria ora de Palma la sceglie come cooprotagonista) e l’isolamento che il manifestarsi di poteri ESP infligge ai portatori di questi misteriosi talenti. Ma a differenza del suo predecessore qui vengono accantonate la casualità e l’impatto religioso di questi fenomeni in favore di un approccio più complottista e intrigante. Il MORG (Multiphasic Operations Research Group) è un’organizzazione governativa che si occupa, tra le altre cose, di indagare proprio sull’ESP e di imbrigliarne il potenziale distruttivo. Ed è proprio da qui che si parte.

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