VOTO:[rating:5]
Star Wars è morto, viva Star Wars.
L'hype permanente nel quale siamo piacevolmente costretti da più di un anno a questa parte continua, e continua alla grande. La Disney ci propone il primo, attesissimo trailer della serie 'Star Wars Story', film autoconclusivi ambientanti prima della battaglia di Yavin 4 (Episodio IV per intenderci, 1977 per capirci meglio). 'Rogue One' è il capostipite di questo nuovo pacchetto di 'spin-off'. E quindi? Che cosa sta succedendo a Star Wars? Come cambierà la saga delle saghe con l'ingresso nella sua continuity delle 'Star Wars Stories'?
VOTO:[rating:4]
Sembra che il vasto stuolo di cinemaniaci avverta la fortissima necessità o di demolire completamente o di esaltare all'ennesima potenza, celebrando un talebanesimo concettuale che va a braccetto con le posizioni estreme sempre più comuni nella vita di tutti i giorni. Per quanto mi riguarda l'ultima fatica di Zack Snyder non è il film dei film e non è nemmeno una cocente delusione. E' una pellicola imperfetta capace però di cose molto buone così come colpevole di qualche scivolone.
'Io vendicherò le mie offese; se non posso ispirare amore, io causerò paura, e soprattutto verso di te, il mio primo nemico, perché mio creatore, giuro un odio inestinguibile' Frankenstein, di Mary ShelleyVOTO:
[rating:3.5]
C’è un primo ostacolo, un peccato originale da affrontare prima di potersi dedicare al ‘Frankenstein’ di Bernard Rose. Un attrito concettuale che si riassume in una singola domanda: dopo James Whale, dopo Kenneth Branagh e dopo Stuart Beattie c’era davvero bisogno di un altro Frankestein? Se si approccia a questo dilemma con uno spirito privo di preconcetti, la risposta non può essere che nelle mani del regista. E Rose dal canto suo, forte del Candyman che lo ha reso famoso, ci propone una rivisitazione in chiave moderna del romanzo gotico di Mary Shelley. Lo fa attingendo dalla sua esperienza di cineasta versatile che ha esplorato generi molto diversi tra loro.
[rating:4]
Spero che vi prendiate cura di voi stessi lì fuori... e anche di quelli intorno a voi. Ci sono cose che dobbiamo tenerci strette. (These final hours)
L’approccio australiano all’apocalisse non è dei più teneri, e nemmeno dei più ottimisti. Se nella saga di Mad Max l’Australia post atomica era un crogiuolo di vessazione e violenza, lo scenario che Zak Hilditch ci descrive nel suo ‘These Final Hours’ non è meno crepuscolare. Le Terra è condannata. Senza appello. Un meteorite ha colpito il nostro pianeta scatenando una tempesta di fuoco radioattiva che nel giro di poche ore divorerà ogni cosa. L’umanità si prepara alle sue ultime ore di vita e lo fa nel peggiore nei modi: le forze dell’ordine rinunciano al loro ruolo mentre a Perth violenza, anarchia e suicidi di massa anticipano la distruttiva onda infuocata. James (Nathan Phillips) è insieme a Zoe (Jessica De Gouw), la sua amante.
[rating:4]
Se non vi piace il cinema parlato, se avete fretta, se storcete il naso quando il regista si prende alcune licenze e contamina i generi, allora 'The Hateful Eight' non è il film che fa per voi. Ma se almeno due delle tre voci di cui sopra pizzicano le vostre corde cinematografiche, allora l'ottavo film di Quentin Tarantino è quello che fa al caso vostro.
VOTO:[rating:4]
Questo articolo è stato pubblicato su Nocturno 158
Nel 1977 il pubblico entrò in sala, vide "Star Wars Ep IV: Una nuova speranza", ma non aveva idea che a questo film ne sarebbero seguiti altri due. La storia iniziava in modo concitato e finiva lasciando solo alcune porte aperte.
Nel 1999 con “Star Wars: La minaccia fantasma” tutti conoscevano Guerre Stellari e molti sapevano sarebbe stata una nuova trilogia il cui epilogo era chiaro già prima di vedere i tre film completi.
Il 16 dicembre 2015 siamo entrati in sala sapendo che “Star Wars: Il Risveglio della Forza” avrà due seguiti. Abbiamo un orizzonte, abbiamo una prospettiva, abbiamo una nuova trilogia di cui non sappiamo nulla e del cui contenuto possiamo solo speculare.
[rating:4.5]
Ebbene ci siamo. Dopo la scena post-credit di "X-Men: Giorni di un futuro passato" (2014) nella quale ci venivano mostrati En Sabah Nur e i quattro cavalieri dell'Apocalisse, dopo parchi aggiornamenti sparsi qua e là siamo arrivati a quello che è diventato il momento più importante di una pellicola prima della sua uscita nelle sale: il primo trailer. L'hype sale alle stelle e si possono dare le prime valutazioni su ciò che sarà. Bene, butto il cuore oltre l'ostacolo e dico che questo "X-Men: Apocalisse" promette di essere un terzo capitolo assolutamente all'altezza dei precedenti due. Ma andiamo con ordine.
VOTO:[rating:0.5]
Può un giovane esordire alla regia con un film così concettualmente datato da fare sembrare il Commodore 64 un moderno tablet? La risposta è sì. E il nome dell’incosciente regista dietro alla macchina da presa è quello di Grégory Levasseur, ex ragazzo prodigio che a soli 24 anni aveva partecipato alla sceneggiatura del riuscito ‘Alta tensione’ (2003).
Manca meno di un mese, venticinque giorni prima di avere tutte le risposte. In attesa de 'Il Risveglio della Forza' voglio concentrarmi su quello che secondo me sarà uno dei cardini della Nuovissima Trilogia: i Cavalieri di Ren. Ren. Come Kylo Ren, il nuovo villain a prova di Forza. Ma sembra, anche se fino a metà dicembre tutto sarà una grande e meravigliosa ipotesi, che Ren sia un titolo acquisito da tutti i membri del cavalierato. Perciò Kylo è solo Kylo e diventa Kylo Ren perchè membro del misterioso ordine oscuro. Tralasciando la nuova domanda che sorge spontanea - chi è allora Ren? - ci sono cose molte interessanti sulle quali riflettere.
[rating:2.5]
Recensire 'The Green Inferno' non è facile per un semplice motivo: Eli Roth, cattivo ragazzo innamorato dei registi cannibali italiani, svicola realizzando un film che non è davvero un film. Sì perché il suo Inferno Verde passa dalla sferzante satira nei confronti dei moderni ambientalisti/vegani/noglobal, soprattutto la parte di loro che ha idee poco chiare e che venera il web come ultimo strumento di democrazia, alle scene cannibal-agresti nelle quali la comunità amazzonica ci viene mostrata in uno spaccato quasi tenero. In quello che è quasi un verismo orrorifico da Malavoglia.
[rating:3.5]
La domanda che orbita intorno a questo film, dal mio punto di vista, è una soltanto: "Quale può essere il motivo che spinge un regista contemporaneo a scrivere e dirigere una pellicola che parla della seconda guerra mondiale?". Il panorama cinematografico conta ottimi film di questo genere, è stipato di opere accettabili sulla WW2 ma offre anche pellicole mediocri. Perciò non si tratta di un mercato facile. E la probabilità di raccontare qualcosa di nuovo è tutt'altro che a portata di mano. Ma 'Fury', pur non avendo la carte in regola per un viaggio di sola andata verso l'olimpo dei film di genere, riesce comunque a dire la sua.
VOTO:[rating:3]
Appena uscito dal cinema le prime parole che mi sono venute in mente sono le stesse che Brody disse ne 'Lo Squalo' (1975): "Ci serve una barca più grossa". La corazzata Marvel ha preso il largo ma inizia a navigare in acque tempestose e serve un mezzo adeguato per resistere a tutti i fortunali.
Chiariamo subito una cosa: Whedon non avrebbe potuto fare meglio di così. Non con il materiale di cui disponeva e non con il sentiero obbligato che il 'progetto Vendicatori' impone. Perciò nell'economia complessiva di quello che è stato e di quello che sarà il mondo Marvel dei 'Marvel Studio', 'Age of Ultron' è un film perfetto. Ma non è il miglior film possibile. Andiamo con ordine.