Sono entrato in sala fresco di visione dell'originale Suspiria di Dario Argento ma non mi aspettavo che il film di Guadagnino cercasse in nessun modo di ripercorrere i passi dell'originale è così è stato. Se l'impianto di base è più o meno il medesimo (studentessa americana che arriva in Germania per perfezionare le sue doti di ballerina presso una prestigiosa accademia di danza), se le coordinate mistiche hanno la stessa impronta definita da Dario Argento nel suo Suspiria, tutto il resto prende direzioni decisamente differenti.
Piccola, doverosa premessa: non avevo aspettative di sorta su Solo e mi ero documentato ben poco prima di entrare in sala. Dal trailer, visto un paio di volte, mi era parso un possibile western stellare e dopo la visione posso dire che in effetti si tratta di questo. Una visione di frontiera, con tanto di assalto al treno, saloon, pistoleri, bari, miniere e chi più ne ha più ne metta. Io adoro il western perciò l'ipotesi di una contaminazione del genere mi affascinava. Lo dico subito, non sono rimasto deluso.
Ho aspettato di avere quattro casi di studio sul fantastico targato Netflix prima di provare a mettere nero su bianco le impressioni che già con un paio di titoli a disposizione avevano iniziato a vagare nella mia coscienza periferica. Quattro film (parlo solo di film, tengo le serie tv fuori da questo ragionamento) piuttosto diversi da loro ma sufficientemente simili da poter trovare un denominatore comunque, una sorta di marchio di fabbrica della N rossa.