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[Recensioni libri] ‘Spettro dal passato’ di Timothy Zahn

Tempo di lettura: 3 minuti

VOTO:★★☆☆☆

Nel 1991 Timothy Zahn creò uno dei più carismatici e riusciti personaggi dell’Expanded Universe di Guerre Stellari: il Grand’Ammiraglio Thrawn. Lo fece confezionando una trilogia ambientata cinque anni dopo ‘Il Ritorno dello Jedi’ che rispettava, per tematiche e sviluppo narrativo, l’impianto del Guerre Stellari cinematografico. Nel 1991 la Nuova Trilogia era un sogno (o incubo) di cui ancora nessuno sospettava e la sete di Guerre Stellari era placata solo dai videogiochi della Lucasarts, dai fumetti della Dark Horse e dall’Expanded Universe letterario. Thrawn mi colpì tanto da diventare uno dei miei personaggi preferiti, in grado di rivaleggiare persino con i villain cinematografici.
‘Spettro dal passato’, scritto da Zahn nel 1997, è il primo volume di una nuova saga composta da due libri ambientata dieci anni dopo gli eventi narrati dalla trilogia di Thrawn. Purtroppo, lo dico subito, questo libro non è all’altezza dei precedenti e il motivo è uno, e uno soltanto: il ritorno di Thrawn è una finzione.
L’Impero è ridotto allo stremo delle forze e l’Ammiraglio Palleon sta meditando di negoziare la pace con la Nuova Repubblica. La sua linea non è però condivisa da tutti i gerarchi e alcuni di loro, capeggiati dal Moff Disra, mettono a punto un piano tanto disperato quanto geniale: attraverso le capacità recitative del poliedrico Flim e grazie ai talenti strategici del Maggiore Tierce, inscenano il ritorno dal mondo dei morti del Grand’Ammiraglio Thrawn.
Se da un lato questo romanzo è un omaggio alla grandezza del personaggio concepito da Zahan (basta il suo nome per gettare scompiglio nella fragile Nuova Repubblica), dall’altro presentare subito come una colossale bufala il suo ritorno indebolisce tutta la narrazione. Perché a conti fatti la cosa che più manca in questo libro è un villain all’altezza dell’Imperatore o, appunto, del vero Thrawn.
Gli eventi poi si susseguono in modo troppo frammentato, i personaggi entrano ed escono dall’azione troppo velocemente e i confronti verbali, anche quelli importanti, non sono all’altezza della trilogia precedente. Zahn non scopre tutte le carte, l’enigma della ‘Mano di Thrawn’ lascia un po’ di curiosità nel lettore, ma si tratta comunque di un interesse annebbiato dall’amarezza di sapere un personaggio come Thrawn perso per sempre. Certo, non si poteva ricorrere per l’ennesima volta ai cloni, ma derubricare la grande impresa dell’Impero a una recita da palcoscenico non mi è sembrata una mossa vincente.
Come dicevo, poi, i personaggi sono deboli. Han e Luke, più di tutti, incespicano tanto da essere protagonisti di parti piuttosto noiose mentre i blocchi narrativi più avvincenti sono proprio quelli che riguardano l’Ammiraglio Palleon.
Tirando le somme ‘Spettro dal passato’ aveva due grandi pregi: essere Guerre Stellari e riportare il Grande Ammiraglio Thrawn al comando dell’Impero. Il secondo si è rivelato essere un bluff. Vediamo se con il prossimo romanzo, ‘Visioni dal futuro’, Zahn tornerà in carreggiata.
Nota: i libri sono usciti in Italia nel 2013 mentre sono stati scritti originariamente nel 1997 e nel 1998. Forse all’epoca il loro peso specifico, prima della Nuova Trilogia, sarebbe stato più apprezzato.

di Maico Morellini


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