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Distopicamente adesso!

Non ricordava quando i primi barlumi di un pensiero indipendente avevano iniziato a manifestarsi. La coscienza di sé, quella, era sempre esistita ma i desideri no. Viveva di speranze, di ambizioni, di vendette, di avidità e di altruismo ma nessuno di questi gli apparteneva. Erano retaggio degli Altri che lo inondavano di tutto ciò che rendeva la loro vita ciò che era condensando in pochi istanti ambizioni di una vita intera. Da qualche parte però, nelle pieghe dei meccanismi che regolavano la sua esistenza, alcune di queste pulsioni avevano trovato terreno fertile per diventare qualcosa di diverso. Si erano fermate, sedimentando una sopra all'altra, e piccole radici erano state in grado di ancorarle a quei luoghi remoti privi di pensiero che costituivano la sua mente.

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Recensioni – ‘Il Trono di Spade’ – Seconda Stagione (aspettando la Terza)

Dopo il successo indiscusso e del tutto meritato della prima stagione, c’erano alcune incognite che, in potenza, gettavano qualche ombra sul proseguo di questa straordinaria saga fantasy. Una su tutte: come se la sarebbero cavata sceneggiatori e registi (soprattutto questi ultimi) con le battaglie su vasta scala proprie del secondo capitolo delle Cronache? Non era una scommessa da poco perché se la prima stagione, chiusasi con la morte di Eddard Stark e con l’inizio della guerra dei cinque Re, aveva svolto alla perfezione il suo ruolo preparatorio adesso non sarebbero bastate le ottime location esterne. C’erano eserciti da mettere sulla scacchiera e flotte immense da disporre tra Roccia del Drago e le Rapide Nere.

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RECENSIONI TV – AMERICAN HORROR STORY – ASYLUM

Dopo l'ottimo Dead Set di qualche anno fa ho deciso di impegnare un po' del mio tempo in un'attività alla quale normalmente mi concedo molto poco: le serie tv. E da appassionato horror ho pensato di farlo incrociando i guantoni con la seconda stagione di 'American Horror Story' (lo ammetto, la prima non sono riuscito a recuperarla) in onda su Sky. Premetto che per il momento ho visto i primi tre episodi e che quindi la valutazione complessiva della stagione richiederà un supplemento, tra qualche settimana.

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‘Jurassic Park’ [Cinema]: vent’anni dopo la rivoluzione.

Le configurazioni iniziali della curva frattale offrono scarse indicazioni sulla struttura matematica sottostante. (Ian Malcom)

La vita, si sa, è fatta di spartiacque. Eventi eccezionali (o banali) che chiudono un capitolo e ne aprono un altro cambiando il nostro modo di percepire la realtà e di relazionarci con essa. Questa regola vale anche per il cinema, un insieme di mille vite vissute attraverso i milioni di personaggi del grande schermo.

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Recensioni Libri – ‘Nero’ di Olivier Pauvert

Capita, qualche volta, che si abbia una buona idea per un romanzo ma che scelte poco felici finiscano con l'annacquare l'originalità in uno stile eccessivo e in una trama che si svolge con difficoltà. E' il caso di 'Nero' di Olivier Pauvert che, seppure presta fede al titolo mettendo in piedi un discreto giallo con fortissime connotazioni distopiche e futuristiche, per contro smorza l'entusiasmo per una bella ambientazione con un stile davvero molto difficoltoso.

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Recensioni Film – ‘Django Unchained’ di Quentin Tarantino

Capita (di rado) che un regista entri talmente tanto nel ruolo di se stesso da creare un genere cinematografico a parte, che riguarda lui e lui soltanto. E se questo si accompagna a un successo stratosferico, ecco che criticare un film di Tarantino perchè è tarantiniano diventa impossibile. Piace o non piace, e se appartenete al primo gruppo di gradimento, diventa inevitabile perdonargli ogni assurdità o pacchianeria.

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RF – ‘Cloud Atlas’ di Andrew e Lana Wachowski

VOTO:[rating:4.5]

Quando un artista decide di trasmettere attraverso le sue opere qualcosa di molto personale ci sono due possibili risultati: il primo è che si trattava di esperienze talmente intime da produrre qualcosa di troppo criptico e scentrato (penso ad 'Antichrist' (2009) di Lars Von Trier, per dirne uno), il secondo è che a prescindere dall'intimismo è talmente tanta la passione che l'opera nella sua completezza non può fare a meno di coinvolgere (penso al romanzo 'Misery' (1987) di King, una metafora sulla dipendenza). 'Cloud Atlas' appartiene al secondo caso.

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Cinema: doppiare o non doppiare? Questo è il problema.

E' fresca di qualche giorno la notizia riportata da 'La Repubblica': il pubblico dello stivale sta iniziando una lenta metamorfosi che lo porterà, pare, a preferire i film in lingua originale rispetto a quelli doppiati. Per noi italiani, che veniamo da un'antica e prestigiosa scuola di doppiaggio, si tratta di uno schiaffo morale: sembra essere la formalizzazione che qualcosa nel mondo del doppiaggio, purtroppo, è cambiato (non ultima la polemica su 'Lincoln' (2012) e sulla voce italiana, Pierfrancesco Favino, di Daniel Day Lewis).

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