Nonostante manchino quasi sei mesi al debutto nelle sale de 'Lo Hobbit: La Desolazione di Smaug' (12 dicembre 2013) la febbre inizia a salire anche (e soprattutto) grazie al trailer uscito qualche giorno fa (lo trovate in coda a questo breve pezzo). Dopo un primo capitolo non perfetto ma quasi, riuscirà Peter Jackson a replicare il successo?
La più grande difficoltà che incontro nell'esprimere un giudizio su 'Star Trek: Into Darkness' (2013) deriva proprio dalla natura stessa del film: è il sequel del più chiacchierato reboot della storia, lo 'Star Trek' del 2009, dove Abrams aveva gettato alle ortiche mezzo secolo di continuity caricandosi quindi di un fardello notevole. Perciò, prima di tutto, cosa mi aspettavo?
[rating:5]
Dove eravamo rimasti? Qualche mese fa, precisamente l'11 di marzo, mi ero fermato al terzo episodio della serie e avevo scritto qui le mie impressioni su American Horror Story - Asylum. Ebbene, ho finalmente recuperato gli episodi mancanti concludendo la serie e devo dire che le ottime impressioni iniziali sono state del tutto attese: Asylum è semplicemente, nel genere horror, un capolavoro.
Robin Cook non è un turista della narrativa, anzi. E' un autore affermato che vede l'inizio della sua carriera negli anni settanta e che poi la consolida nelle tre decadi successive scrivendo più o meno un romanzo all'anno. Come spesso accade ad autori così fecondi (a volte capita anche a scrittori decisamente meno produttivi) non tutte le ciambelle escono con il buco. Ammetto di non essere un grande appassionato di Cook ma 'Corpo Estraneo' ha ben più di un difetto.
50 racconti per 50 autori: distopie, ucronie, racconti ambientati nello spazio o in realtà alternative. Una vasta galassia narrativa dalla quale lasciarsi travolgere e coinvolgere. Una prefazione a cinque stelle del grande curatore di Urania: Giuseppe Lippi. Questi gli ingredienti di "50 sfumature di SF", antologia pubblicata in eBook da 'La Mela Avvelenata'
Uno sbuffo di vapore, umido e maleodorante, saturò l’aria della grande caverna. Seguì una vibrazione sorda, che rimbalzò sulle volte di pietra grezza. Il Grembo si stava svegliando e la luce verdastra del suo cuore pulsante gettava ombre sui molteplici archi della grotta. Un grido metallico si fece strada attraverso tonnellate di pietra, seguito da un forte rumore di ingranaggi e dal ronzio delle immense batterie nucleari. Raggiunse l’esterno e si diffuse nella valle: la sofferenza straziata di una madre che sta per partorire.
Trattenere l'entusiasmo per la prossima uscita di 'Man of Steel', potenziale capolavoro firmato dal trittico Snyder, Nolane e Goyer, sta iniziando a diventare molto difficile complice, ma non solo, l'ultimo trailer che da qualche giorno sta impazzando per il web (e che troverete in coda a questo pezzo). Quasi sei mesi fa avevo tracciato leggere linee guida su come si sarebbe potuta svolgere la macro trama di 'Man of Steel': senza ricercare nessuno spoiler, ma solo alla luce di questo nuovo trailer, posso dire di aver indovinato? Certo che sì.
Rimaneggiare un pilastro dell'horror come 'La Casa' di Sam Raimi (1981) proponendo qualcosa che assomiglia tantissimo a un remake può essere pericoloso, se non persino fatale, per un regista alla sua prima prova. Anche se lo stesso Raimi insieme a Bruce Campbell (Ash) danno la loro benedizione al progetto. La buona notizia, viste le premesse apocalittiche, è che Fede Alvarez (classe 1978) non è stato schiacciato dal peso di un progetto così ambizioso. La cattiva notizia è che 'La Casa' non riesce a essere più che un bell'omaggio al capolavoro di Raimi.
Ci sono romanzi che nascono prima di tutto come esercizi di stile e che poi, magari, si condensano intorno a una buona idea riuscendo a portare avanti trama e personaggi in modo più o meno convincente. 'Guerra agli umani' secondo me appartiene a questa categoria. Tutto si concentra (o dovrebbe concentrarsi) intorno al protagonista Marco 'Walden' che decide di abbandonare fasti e lusinghe della società per ritrovare una vita più agreste. Si improvvisa supereroe e trasforma una grotta dell'Appennino nella sua nuova dimora. Ha un obiettivo quasi impossibile: convertire alla nuova vita troglodita l'intera umanità. Le sue ambizioni si incrociano con la sparizione di un San Bernardo di nome Charles Bronson, con illegali combattimenti tra uomini e cani e con ambientalisti decisi a tutto pur di salvare la natura dall'uomo.
E siamo dunque arrivati al terzo capitolo del super eroe ferroso per eccellenza, Anno 1 DV (Dopo Vendicatori). Nel bene e nel male, il progettone disney-marvelliano è destinato a deformare la resa di ogni singola pellicola che ha per protagonista uno dei vendicatori. Questo era già successo causando uno stacco notevole di rendimento tra il primo Iron Man e il suo seguito: Iron Man 2 era una pallidissima imitazione del predecessore a mio avviso persino ricercato nella sua mediocrità in modo da alzare la resa de 'I Vendicatori' e trasformandolo in un film interlocutorio, senza spina dorsale. Iron Man 3, seppure in misura molto minore, soffre della stessa malattia. E questo non fa ben sperare per tutti i film DV che ci aspettano nei prossimi anni.
VOTO: [rating: 2.5]
Valutare in modo sereno 'Oblivion' non è per me semplice perchè si tratta di un film di fantascienza, e non ne vediamo tantissimi al cinema. Questo lo investe da un lato di molta aspettativa, dall'altro tenderebbe a smussare gli spigoli di una sana critica costruttiva. Tondeggianti o meno che siano, però, per quanto mi riguarda gli spigoli ci sono eccome.
Pochi giorni sono passati dalla notizia che già infiamma l'attesa estiva oltreoceano: la CBS trasmetterà a partire dal 24 giugno 'Under The Dome', serie TV tratta dall'omonimo romanzo di Stephen King uscito nel 2009. Ovviamente ancora non è dato sapere se è quando la produzione firmata da Brian K. Vaughan (bimbo prodigio marvelliano e persino sceneggiatore lostiano) arriverà in Italia ma visto che ormai le frontiere delle streaming oltrepassano quelle degli stati, vale comunque la pena parlarne. Prima di tutto, da quello che ci è dato sapere, Vaughan riadatterà le quasi mille pagine del romanzo in un formato più consono ai tempi televisivi permettendosi estrema libertà nella gestione del plot (un finale differente?).