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Il mondo dei Podcast

Da sempre sono un ascoltatore radiofonico seriale, di quella radio parlata prima ancora che musicale: radiodrammi (ricordo su Radio2 le trasposizioni di Eymerich Dylan Dog), programmi divulgativi (ascolto metà del palinsesto di Radio24) e similari. Fino a qualche mese fa conoscevo il podcast in quanto contenitore di ciò che quotidianamente passa in radio, una sorta di grande archivio, un riflesso digitale del mondo radiofonico. Niente di più sbagliato. Il progetto 'La Casa nella Notte', sviluppato sotto l'ala di FORTUNE e in queste settimane online per il pubblico, mi ha fatto scoprire un mondo completo, complesso e straordinario.

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Halloween – di David Gordon Green

Le grandi icone horror degli anni '80 vanno maneggiate con cura (Michael Myers in realtà deve i suoi natali cinematografici al 1978) e i tentativi di riportarle al presente hanno spesso dato frutti amari, qualche volta un pelo più agrodolci (penso all'Halloween di Rob Zombie), ma nel complesso nemmeno vicini agli originali. I motivi sono disparati, alcuni dei quali legati anche al momento storico, alla magia degli anni '80 che non è facile replicare, alla voglia di crederci che c'era in quel periodo unita al desiderio di sperimentare con sincerità. Ciò detto, Halloween 2018 è il miglior omaggio che si potesse fare, quarant'anni dopo, a Michael Myers, a Laurie Strode (Jamie Lee Curtis) e alla memoria ferita Haddonfield.

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Racconti – L’oro degli olandesi – Sangue Selvaggio

Un ottobre decisamente caldissimo per quello che riguarda le mie attività letterarie! Dopo Il diario dell'estinzione (non sapete di cosa si tratta? Cliccate sul link SUBITO!) e dopo il progetto podcast La Casa nella Notte, è venuto il momento de L'oro degli olandesi, un bel racconto western-horror del quale sono particolarmente fiero. Il racconto è all'interno della ricchissima antologia Sangue Selvaggio (cliccate qui per scoprire dove procurarvelo) curata dal bravissimo Nicola Lombardi, antologia alla quale ho aderito con davvero molto, molto entusiasmo per tanti motivo. Il primo è la stima che ho nei confronti di Nicola, essere chiamato a bordo di questa carovana sanguinaria mi ha fatto molto piacere. Il secondo sono gli altri Hateful Seven (Danilo Arona, Luigi Boccia, Stefano di Marino, Claudio Foti, Luigi Musolino, Gianfranco Staltari e Claudio Vegnani), compagni con i quali è davvero un onore compiere questa incursione in un far west bello e terribile. Il mio racconto, L'oro degli olandesi, orbita intorno al tema della miniera maledetta andando a declinare una vera leggenda che ancora spinge avventurosi cercatori d'oro tra le Montagne Superstition in cerca del perduto oro degli olandesi.

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Halloween 2018 – La Casa nella Notte

Domani è Halloween e quale momento migliore per prendere lo smartphone, infilarsi le cuffie e lasciare che una voce ci racconti una storia fatta di sorprese, inquietudini e brividi? Io voglio fare la mia parte parlandovi de La Casa nella Notte. Di cosa si tratta? La Casa nella Notte è una serie da ascoltare a puntate, come quelle che tempo fa spopolavano in radio, ma che oggi trovano una nuova via di diffusione attraverso il podcast. Originale, scritta appositamente per la diffusione in podcast sarà disponibile da domani, mercoledì 31 ottobre e sarà gratuita: l'unica cosa che dovrete fare voi è cliccare nel link qui sotto, spegnere le luci, indossare le cuffie e lasciare che Enrico Salimbeni (la voce narrante) vi racconti la storia che io ho scritto. Perché la penna dietro La casa nella notte, è la mia (e questo dovrebbe essere un motivo in più per ascoltarla). Qui sotto il link: scaldate i motori ascoltando già da ora il trailer! - Ascolta La Casa nella Notte

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The Nun – di Corin Hardy

Ci sono due modi principali attraverso i quali ampliare l'universo narrativo di un franchise. Il primo è prendere un elemento (personaggio, ambientazione, situazione) e svilupparlo in maniera poco pretenziosa lavorando più sull'estetica che sulla sostanza e limitandosi a cavalcare la potenza concettuale dei pilastri fondanti il franchise. Il secondo è raccontare una storia diversa utilizzando uno degli elementi di cui sopra, sfruttare una suggestione scegliendo però un percorso narrativo autonomo che si appoggia al capostipite invece di caricarselo sulle spalle col rischio concreto di restare schiacciato dal suo peso.

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Westworld 2 – la creazione di un nuovo Olimpo

Insomma, per concludere, il world-building narrativo di Westworld (così come quello di True Detective in parte come quello del Trono di Spade) è una sapientissima fusione di suggestioni iniettate a poco a poco nella coscienza dello spettatore. Un nobilissimo frankenstein meta-concettuale nel quale il tutto è ben superiore alla somma delle parti perché riesce a rivolgersi alla nostra parte filosofica senza però trascurare quella più moderna.

So che non è elegante, citarsi non lo è mai, ma riprendo la conclusione del mio pezzo su Westworld pubblicato qui a fine 2016 e rilancio: Nolan e la Joy hanno tenuto il timone ben saldo in quella direzione.

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Sterminare tutti i pensieri razionali

“Sterminare tutti i pensieri razionali, questa è la conclusione alla quale sono giunto” William Lee, Il Pasto Nudo

David Cronenberg usava queste parole per raccontare il percorso di distruzione della realtà de Il Pasto Nudo (per chi avesse dieci minuti, ne ho parlato in dettaglio qui), io le prendo in prestito per tracciare un ipotetico confine del linguaggio che temo sia già stato oltrepassato. Negli ultimi mesi ho avuto la spiacevole sensazione, che poi è diventata certezza, di una frattura profonda in quello che dovrebbe essere il normale modo di comunicare. Mi sono reso conto di non avere più gli strumenti per spiegare il mio pensiero a chi assume posizioni molto differenti dalla mia, di non trovare un terreno comune di confronto. E non sto parlando di convincere della bontà delle mie opinioni, sto parlando di riuscire a trasmettere la mia idea in modo efficace, di far capire cosa penso.

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Racconti – Weird Po – N di meNare: L’aNtologia

Per come la vedo io, la sperimentazione è una componente fondamentale della scrittura. Testare le proprie attitudini, uscire da quella che di norma viene definita come 'zona di comfort' e intraprendere con entusiasmo nuovi sentieri sono alcuni dei motivi che rendono lo scrivere così interessante. Con Weird Po (titolo molto azzeccato suggeritomi dal vulcanico Jack Sensolini), mio contributo all'antologia N di meNare, ho provato a fare proprio questo. Travolto dall'entusiasmo di Jack, di Luca Mazza e degli altri straordinari compagni di avventura ho spinto sull'acceleratore cercando di esplorare nuovi territori. Certo, citando un vecchio adagio: chi nasce quadrato non muore tondo, perciò scavando sotto la superficie ci sono sempre io, ma considero Weird Po un esperimento davvero ben riuscito.

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Veleno – di Pablo Trincia e Alessia Rafanelli

So di non essere l'unico a provare un oscuro interesse per le storie di cronaca, per tutte quelle vicende che affondano le radici nelle zone più tormentate dell'animo umano. E' una passione antica la mia, una passione che che ha un numero impressionante di adepti: basta dare uno sguardo ai trending topic, a tutte le ore del giorno e della notte, quando sui canali del digitale terrestre passano trasmissioni 'real crime' come Un Giorno in Pretura, Chi l'ha visto, Quarto Grado e chi più ne ha più ne metta.

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SOLO – A Star Wars Story – di Ron Howard

Piccola, doverosa premessa: non avevo aspettative di sorta su Solo e mi ero documentato ben poco prima di entrare in sala. Dal trailer, visto un paio di volte, mi era parso un possibile western stellare e dopo la visione posso dire che in effetti si tratta di questo. Una visione di frontiera, con tanto di assalto al treno, saloon, pistoleri, bari, miniere e chi più ne ha più ne metta. Io adoro il western perciò l'ipotesi di una contaminazione del genere mi affascinava. Lo dico subito, non sono rimasto deluso.

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La fantascienza a metà di Netflix

Ho aspettato di avere quattro casi di studio sul fantastico targato Netflix prima di provare a mettere nero su bianco le impressioni che già con un paio di titoli a disposizione avevano iniziato a vagare nella mia coscienza periferica. Quattro film (parlo solo di film, tengo le serie tv fuori da questo ragionamento) piuttosto diversi da loro ma sufficientemente simili da poter trovare un denominatore comunque, una sorta di marchio di fabbrica della N rossa.

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