Il primo passo dell’uomo verso la conoscenza è stato acquisire consapevolezza di sé e del pianeta in cui vive. Il passo successivo, e assolutamente logico (o illogico, se non siete antropocentristi), è stato immaginare una possibile fine per il mondo: l’Apocalisse, l’Armageddon, il Ragnarok.
Che fosse a sfondo religioso o fantascientifico, che fosse conseguenza di un’ineluttabile minaccia venuta dallo spazio piuttosto che da un incubo biologico sfuggito all’uomo, l’esito era uno e uno solo: la fine della razza umana. La fine di tutta la sua storia e di tutta la sua arte. Ma anche la scomparsa della sua ingombrante crudeltà e del suo egoismo.
“365 racconti sulla fine del mondo” raccoglie questo atavico e oscuro desiderio dell’uomo e lo potenzia riunendo trecentosessantacinque apocalissi, ciascuna condensata in 2000 battute. Un cataclisma per giorno al termine del quale non resterà nulla del nostro amato pianeta, almeno per come lo conosciamo noi.
Dietro questa interessantissima iniziativa c’è lo scrittore (ma non solo, visto il suo grandissimo impegno e la sua professionalità in tutti i campi della letteratura) Franco Forte e il marchio Delos Books. E ci sono, insieme a me con il racconto “L’ultimo abbraccio” (nel giorno 18 novembre, in cui la Terra dovrà fronteggiare un destino tanto imprevedibile quanto ineluttabile), altri autori dai più disparati curriculm. Amici, colleghi e profeti di un’apocalisse imperdibile.
“365 racconti sulla fine del mondo”, a cura di Franco Forte, collana Atlandide n. 9, Delos Books, 14,90 euro. Ordinabile (scontato) qui.
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