Il successo di un libro, piuttosto che quello di un film, deriva anche dal momento storico in cui questo raggiunge la luce dei riflettori. Per esempio, un film come ‘Stargate‘, che a mio modestissimo parare è di poco superiore a uno striminzito sei, fu all’epoca un successo generazionale. Perché? Perché in quel momento c’era una carenza quasi decennale in ambito fantascientifico (parliamo del grande schermo) e arrivò a colmare un vuoto che doveva essere riempito.
La stessa cosa, in parte, si può dire per Harry Potter. I primi due libri non eccellevano in tematiche e stile, cosa che invece poi è accaduta dal terzo libro in avanti, eppure furono a loro a sancire il successo della saga. E anche in quel caso Harry Potter arrivò esattamente quando c’era bisogno di lui. E gli esempi potrebbero essere molti.
Come spesso accade, ciò che vale per il cinema e la letteratura, si può estendere anche a molti altri ambiti. Anzi, spesso non c’è bisogno di sviscerare in modo filosofico il perché delle cose, basterebbe ricordare il principio elementare secondo il quale se ci si trova in condizioni di aridità creativa (vedi: economica, alimentare e anche morale), la più banale delle idee diventa di una ricchezza impagabile.
Credo che stiamo attraversando proprio un periodo come questo, ma purtroppo non mi riferisco alla letteratura, al cinema o alla cucina. Abbassiamo i nostri standard e, il prossimo passo, sarà quello di stupirci per le cose che qualche anno fa reputavamo banali.
Imparare dai nostri errori, dire quello che si pensa, fare quello che si dice, accettare l’evidenza per quello che è e non per quello che vorremmo fosse. E tanti altri piccoli accorgimenti morali il cui valore, di questo passo, diventerà inestimabile.
Il mediocre diventerà eccellente. E il passo successivo sarà che dell’eccellenza nemmeno ci ricorderemo più.