MERCOLEDI’ 19 SETTEMBRE 2018:
Nel 1974 la Cambridge University in collaborazione con l’American Council of Learned Societies diede vita al Darwin Correspondence Project con l’intento di raccogliere, catalogare e rendere disponibile al pubblico la corrispondenza di Charles Darwin. Attraverso le lettere del grande scienziato ci viene offerta l’occasione unica di comprendere i dettagli della sua vita, dei suoi studi e di quell’epoca. Epoca in in cui Darwin si trovava a promuovere, anche con aspri scontri, le rivoluzionarie teorie da lui intuite durante il primo viaggio a bordo del brigantino Beagle.
In tanti hanno contribuito alla realizzazione di questo enorme database e ancora oggi molte lettere vengono raccolte, catalogate e sottoposte a una perizia che le validi garantendo che si tratti di reali missive ricevute e inviate da Charles Darwin nel corso della sua formidabile vita.
Nel gennaio 2018 viene ritrovata in Germania la lettera qui di seguito riportata. Poco si sa del suo mittente (gli unici indizi sono la firma “C.C.” e la data, 20 luglio 1860). La lettera, per motivi ancora ignoti, non è stata sottoposta al vaglio della perizia della Cambridge University anche perché tra i corrispondenti di Darwin non risulta nessun C.C. Ma il suo contenuto è abbastanza esplicito.
Nei prossimi giorni riporterò una traduzione fedele della lettera ma intanto è molto interessante notare due dettagli che la riguardano.
In questo passaggio: “Huxley si è battuto come un leone, il tuo mastino ha ringhiato così forte da far tremare l’intera aula” il riferimento a Thomas Henry Huxley, zio dello scrittore Aldous Huxley e insegnate di H.G. Wells, è piuttosto chiaro. Huxley era soprannominato il “mastino di Darwin” per la convinzione con la quale sosteneva la teoria dell’evoluzione formulata da Charles Darwin. Ma la lettera contiene un altro punto molto interessante.
In questo passaggio: “Quasi riusciva a strappare dalla faccia dell’insaponato Sam quel sorriso beffardo, irrispettoso. Odio Wilberfoce. Odio la sua cecità. La sua supponenza. Il modo con cui ha…” il misterioso autore cita prima il ‘Soapy Sam’ e poi Wilberforce. I riferimenti al vescovo Samuel Wilberforce, chiamato ‘Soapy Sam’ sono molto chiari. Wilberforce era uno strenuo oppositore di Darwin ed è celebre il suo scontro con Thomas Huxley a Oxford, nel 1860.
Dunque questa lettera è autentica? Chi è il suo misterioso autore? Nei prossimi giorni vi aggiornerò sul proseguo delle ricerche.
LUNEDI’ 24 SETTEMBRE 2018:
Come promesso, ecco gli ultimi aggiornamenti su questa strana vicenda. Per prima cosa, riporto come promesso la traduzione della lettera:
Mio caro Charles,
ho trascorso le ultime settimane scrivendo e cancellando questa lettera dozzine di volte e alla fine mi sono deciso. E’ dalla notte del 30 giugno che non trovo pace: ricordi quella data? Huxley ti avrà raccontato, tutti ti avranno raccontato.
Mi aspettavo, speravo, di trovare te all’incontro dell’Associazione. Ma so che la tua salute non ti ha concesso di venire a Oxford. Non ti biasimo, non potrei mai permettermelo.
Ma avresti dovuto esserci, Charles! Huxley si è battuto come un leone, il tuo mastino ha ringhiato così forte da far tremare l’intera aula. Quasi riusciva a strappare dalla faccia dell’insaponato Sam quel sorriso beffardo, irrispettoso.
Odio Wilberfoce. Odio la sua cecità. La sua supponenza. Il modo con cui ha apostrofato Huxley, quelle sue ironiche allusioni, quel suo stupido attaccamento a teorie vecchie di secoli. Parla di anima, parla di discendenza, di primati. Non sa quello che dice! Ma lo capirà.
A tempo debito comprenderà la verità delle tue teorie. E con lui tutti quei bigotti riottosi che sgomitano come scimmie ubriache minimizzando, schernendo e prendendosi gioco di te.
Provo vergogna, Charles. Mi ripugna l’idea di condividere con Samuel Wilberforce il percorso evolutivo che mi ha portato a essere quello che sono. Mi disgusta pensare che le migliaia di anni impiegati dalla natura per plasmare l’uomo abbiano concepito Wilberforce o altri come lui.
Ma anche a questo errore, presto, porrò rimedio.
Mi emoziona pensare che ancora non mi conosci mentre io so così tanto di te. Vorrei bussare alla tua porta di Down House, stringerti la mano e parlarti delle mie teorie. So che le apprezzeresti ma mi sento così piccolo, al tuo paragone.
Sto per partire. Farò un lungo viaggio che mi cambierà, ne sono certo. E mi aiuterà a sentirmi meno in difetto. Forse, al mio ritorno, ci incontreremo. Forse, al mio ritorno, il mondo che stai contribuendo a cambiare sarà pronto per noi.
Arrivederci, Charles.Tuo,
C.C.
Il testo completo conferma molte delle supposizioni fatte sulla base dei piccoli stralci analizzati in precedenza. In particolare questo passaggio “E’ dalla notte del 30 giugno che non trovo pace: ricordi quella data? Huxley ti avrà raccontato, tutti ti avranno raccontato.” si riferisce al già citato scontro tra Samuel Wilberforce e Thomas Huxley a Oxford, il 30 giugno del 1860.
Appare perciò evidente che il misterioso C.C. si trovava a Oxford e fa espliciti riferimenti all’altalenate salute di Charles Darwin che impedì al naturalista di essere a Oxford per partecipare al dibattito.
Altro passaggio molto interessante è la chiusura della lettera:”Sto per partire. Farò un lungo viaggio che mi cambierà, ne sono certo. E mi aiuterà a sentirmi meno in difetto. Forse, al mio ritorno, ci incontreremo. Forse, al mio ritorno, il mondo che stai contribuendo a cambiare sarà pronto per noi.” anche se per interpretarlo occorre fare un piccolo salto logico. Il mittente fa riferimento a un viaggio che dovrebbe intraprendere e al ‘sentirsi in difetto’. Forse il misterioso C.C. si riferisce al viaggio di Darwin a bordo del Beagle. Fu quel viaggio che ispirò Darwin e lo spinse a formulare la sua teoria sull’evoluzione della specie. Di certo un grande ammiratore di Darwin (come dimostra di essere il nostro C.C.) poteva ambire a ripercorrerne le gesta in cerca della stessa ispirazione. Forse.
Seguendo questa linea di indagine e incrociandola con quanto riportato nella lettera emergono due sinistre coincidenze. La prima è il suicidio del vice ammiraglio Robert Fitzroy, capitano del Beagle durante la missione di Darwin e poi forte oppositore delle teorie dell’ex compagno di viaggio. Ricordiamo le parole con cui Fitzroy a Oxford, quel 30 giugno, rinnegò Darwin: “Se avessi saputo quello che so oggi, non avrei mai preso Darwin a bordo del Beagle”. La seconda è la morte di Samuel Wilberforce, come già detto strenuo oppositore di Darwin, in seguito alle ferite riportate dopo una caduta da cavallo.
Forse si tratta di una fatalità ma le morti di Wilberforce e di Robert Fitzroy, entrambi nemici di Darwin, possono essere accomunate dal contenuto di questa strana lettera? O si tratta solo di un macabro caso? Quel “Mi ripugna l’idea di condividere con Samuel Wilberforce il percorso evolutivo” e la chiusa “Ma anche a questo errore, presto, porrò rimedio” rintoccano minacciosi come una sentenza.
C.C., un appassionato naturalista tanto entusiasta delle teorie di Darwin quanto ostile ai suoi oppositori: chi è davvero costui? Il filo è sottile ma le indagini continuano. Siamo in attesa di aggiornamenti dallo studioso tedesco che ci ha fornito la prima lettera di questa indagine. A breve nuovi aggiornamenti.
LUNEDI’ 1 OTTOBRE 2018:
Dalla Germania non sono arrivarti gli aggiornamenti che speravo, la pista che potrebbe collegare la morte del vice-ammiraglio Robert Fitzroy a quella del vescovo Samuel Wilberforce si è al momento infilata in un vicolo cieco. Stanno cercando nei musei e tra gli archivi storici che riguardano la vita di Robert Fitzroy qualcosa che possa collegare l’ex capitano del Beagle alla presunta lettera ricevuta da Darwin ma di certo non ci saranno sviluppi nell’immediato. Frugare nella storia non è un compito semplice.
Però il mio contatto a Magdeburgo mi ha inviato qualcosa di altrettanto interessante. Non riusciamo ancora a comprendere come questo potrebbe essere connesso con la vicenda del misterioso C.C. e della sua lettera a Darwin ma ci sono alcune somiglianze che rendono questa ricerca ancora più eccitante. Di cosa si tratta? Alcuni appunti ritrovati tra archivi riservati. Riporto di seguito una copia del documento.
Come è facile intuire si tratta di studi scientifici che, dalle prime perizie sull’originale, dovrebbero risalire agli inizi del 1880. Ci sono due cose che saltano all’occhio. La prima riguarda le due immagini che occupano la parte superiore dello schizzo. Si tratta di qualche tipo di apparecchiatura e vediamo in evidenza le parole “sistema di distribuzione elettrica“. Una delle due immagini, in particolare quella di sinistra, ricorda in maniera molto curiosa la Wardenclyffe Tower di Nikola Tesla. La Torre di Tesla però è stata costruita agli inizi del 1900 perciò o la somiglianza è casuale o forse c’è qualcosa che ancora non sappiamo. Anche le note degli appunti suggeriscono che l’apparecchiatura ritratta abbia a che fare con la manipolazione dell’energia elettrica.
L’altra parte molto interessante di questo documento è la frase al centro:
La traduzione è più o meno questa “un passerella di pietra attraversava una grande vasca colma di un liquido scuro, proseguiva dritta fino a scontrarsi con un pinnacolo di roccia lucente“. Se da un lato il testo non dice molto, potrebbero essere appunti casuali dello studioso che ha fatto questo schizzi, la cosa che invece ha attirato la mia attenzione è la calligrafia. Elegante, controllata, ma anche stretta, compressa. Chiedo a voi: non assomiglia a quella del misterioso C.C., autore della lettera a Darwin? Il colpo d’occhio non inganna. Seguitene i contorni, i tratti di alcune lettere. Una mano mossa dall’emozione, come lo stesso autore della lettera ammette nel suo incipit “scrivendo e cancellando questa lettera dozzine di volte“, non potrebbe aver scritto entrambe le cose?
Siamo dunque a una possibile svolta nell’identificare C.C.? Se il mio contatto a Magdeburgo, come spero, dovesse entrare in possesso di altri documenti, cosa potremmo scoprire? Spero di potervi aggiornare già nei prossimi giorni. Fino a quel momento, abbiate pazienza.
VENERDI’ 05 OTTOBRE 2018:
Sono arrivati altri documenti dalla Germania. La mia fonte a Magdeburgo non ha voluto ancora dirmi da quali archivi sono stati recuperati questi appunti ma si tratta di vere e proprie miniere d’oro. Anche perché, finalmente, se la teoria della comparazione calligrafica è corretta (stiamo aspettando una perizia) abbiamo un nome e un cognome da attribuire al misterioso C.C. Il documento che ci ha rivelato la preziosa informazione è quello che trovate di seguito.
Come potete notare, il documento è ricco, ricchissimo di dettagli. Ma prima di arrivare a quello definitivo, mi piacerebbe condividere con voi alcuni spunti. Il testo nella parte alta, a sinistra, dice più o meno così: “la spedizione di ossidiana dalla Sardegna è pronta“, questo testo fa riferimento ai giacimenti di ossidiana del Monte Arci, in Sardegna. Il testo immediatamente sottostante parla di un qualche tipo di lavorazione legata, probabilmente, agli schizzi immediatamente successivi. E l’ultimo blocco dice questo: “la quantità di materiale dovrebbe essere approssimativamente di 35 piedi cubi, per un totale di 50 sterline, comprese le spese di spedizione“. Perciò questi appunti riguardano qualcosa che l’autore intendeva costruire? Un oggetto forse simile a un astrolabio o a un mappamondo? A che scopo?
Ma la cosa più importante è questa.
La firma in coda al documento. Caleb Cavendish. C.C. Una coincidenza? E chi era costui? Sappiamo che era un grande sostenitore di Darwin, che aveva conoscenze in campo elettrico, che seguiva con interesse gli studi di Tesla (come mostrato nel precedente documento) e che aveva anche una certa disponibilità economica. Da Magdeburgo sono arrivati altri due documenti che pubblicherò nei prossimi giorni.
GIOVEDI’ 11 OTTOBRE 2018:
Mentre la mia fonte a Magdeburgo sta inseguendo il nome di Caleb Cavendish a ritroso nella storia, io ho da offrirvi un altro nuovo documento. Come vedrete, questo ci conferma molto sugli interessi del nostro C.C. e sul fatto che la sua devozione a Charles Darwin fosse supportata da un qualche tipo di conoscenza biologica.
I più attenti di voi avranno ritrovato tra questi schizzi chiarissimi riferimenti agli studi di Ernst Haeckel oltre che una serie di schizzi il cui senso ci sfugge. Se poi dedichiamo un po’ di attenzione al testo, i contorni sinistri di questa storia vanno rafforzandosi. Leggiamo:”struttura amorfa” oppure “materiale arcano” o ancora “struttura amorfa“. A questo punto tutta la nostra attenzione si sposta, e legittimamente, non solo su chi davvero sia Caleb Cavendish, ma anche su quali studi stava svolgendo e perché di lui non vi è traccia alcuna, se escludiamo il sottile filo lasciato da questi indizi tanto intriganti quanto sommari.
C’è un ultimo documento, questa volta davvero inquietante, che deve essere piazzato all’interno di questo misterioso mosaico. Ancora qualche giorno di pazienza e lo vedrete.
MARTEDI’ 30 OTTOBRE 2018:
Le indagini sono finalmente concluse. Confermiamo che il misterioso mittente della lettera che ha dato il via a questa interessante inchiesta tra le pieghe della storia è Caleb Cavendish e di lui adesso sappiamo praticamente ogni cosa. Chi era? Quali motivazioni animavano i suoi intenti? Quale è la sua storia e quale minaccia ha rappresentato non solo per il Regno Unito ma forse per il mondo intero? Se volete sapere tutto di lui, se volete tutte le risposte, le potete trovare qui di seguito, ne Il diario dell’estinzione.
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Dicono de Il diario dell’estinzione:
- Recensione della Miskatonic University su Horror Magazine– Recensione di Matt ‘Briar’ Barbieri
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