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D-Doomsday, un’antologia oltre la fine del mondo.

Tempo di lettura: 7 minuti

Quando Claudio Cordella e Alexia Bianchini, vulcanici curatori e autori dell’antologia, mi hanno contatto per partecipare insieme a una rosa di validissimi colleghi scrittori a questo progetto, sono stato subito entusiasta. E per due motivi: il primo era appunto quello di condividere un’antologia con vecchi amici e approfittare per conoscerne di nuovi sotto il comune tetto dall’amata scrittura. Il secondo era l’obiettivo di questo lavoro: la beneficenza alla biblioteca italiana per ciechi. Quando il ‘sacro fuoco’ della creatività intraprende vie come quella a cui è destinata questa raccolta, credo che non ci sia da fare altro che ringraziare chi mi ha coinvolto e chi ha intrapreso questo viaggio insieme a me. E adesso vi lascio al comunicato stampa di ‘D-DOOMSDAY’.

D-DOOMSDAY

Antologia a cura di Alexia Bianchini e Claudio Cordella.

La vita appartiene ai viventi,

e chi vive deve essere pronto ai cambiamenti.

Johann Wolfgang Goethe

ANONIMO- SAMANTHA BALDIN – SERENA M. BARBACETTO – DANIELA BARISONE – ANNA BATTAGLIA – ALEXIA BIANCHINI – CLAUDIA BEVERESCO – PAOLA BONI – DIEGO BORTOLOZZO – CLAUDIO CORDELLA – VALENTINA DI MARTINO – ANNA GRIECO – VITO INTRONA – LUIGI MILANI – MAICO MORELLINI – FIORELLA RIGONI – STEFANO SACCHINI – FILIPPO TAPPARELLI – AURORA TORCHIA

La Fine dunque, come paura ancestrale. L’uomo ne è vittima inconsapevole fin dalla notte dei tempi. Lo stato di vertigine che ci coglie improvvisi nel pensare alla distruzione del nostro pianeta, o al drastico cambiamento di una società dispensatrice di comfort, è peggiore di quel senso di vuoto che proviamo quando pensiamo alla nostra morte. Mettiamo al mondi figli e lasciamo segni del nostro passaggio per creare continuità, ma cosa accadrebbe se un giorno finisse il mondo?

In virtù del fatto che questa antologia è nata aspettando il giorno fatidico in cui i Maya hanno decretato la Fine del Mondo, abbiamo creato il connubio fra il termine D-day, che identifica il giorno dell’attacco, e Doomsday, letteralmente “giorno del giudizio”, dando vita all’acronimo D-Doomsday.

L’idea per quest’antologia, legata a un sottogenere del fantastico come quello apocalittico e post-apocalittico, nasce da uno sguardo preoccupato rivolto alla triste realtà contemporanea. Una quotidianità che è non solo continuamente bersagliata da notizie di catastrofi, naturali e non, ma la cui stessa parvenza di normalità è assai fragile date le continue minacce. Dal terremoto che ha devastato il Giappone un anno fa allo sciame sismico che continua a tormentare le popolazioni dell’Emilia, alle rivoluzioni della cosiddetta “primavera araba” che hanno portato Libia, Siria e Yemen alla guerra civile. Le stesse notizie economiche, un tempo relegate alle ultime pagine dei giornali e alle rubriche specializzate in televisione, hanno assunto un ruolo principe nei notiziari così come nei nostri incubi. Il terrore del collasso economico, lo spettro della malnutrizione, del caos e della violenza che sempre si accompagnano alla morte di una nazione ci accompagnano costantemente. Il caso della Grecia, nazione vicinissima a noi e legata al nostro paese da un legame plurisecolare che risale all’antichità, è ormai assurto da tempo al rango di spauracchio per eccellenza della collettività.

A tutt’oggi dunque i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse della tradizione evangelica, Guerra, Carestia, Pestilenza e Morte, sembrano essere decisamente attivi: da qui il bisogno di combatterli, di esorcizzarne il potere e la forza. Che cosa di meglio allora che riesumare quella narrativa apocalittica (e post-apocalittica) che aveva già imperato durante il periodo buio della Guerra Fredda? Dagli anni ’40 -’50 sino ai primi anni ’90, quando la caduta del Muro di Berlino e lo scioglimento dell’Unione Sovietica decretarono la fine di decenni di paura, sono stati scritti innumerevoli i racconti e i romanzi incentrati sull’olocausto nucleare, senza contare i fumetti, i film e i programmi televisivi prodotti nel corso di quei decenni. Il nostro intento è stato proprio quello di rispolverare questo patrimonio dell’immaginario, parte da tempo anche della nostra cultura popolare (si pensi al favore di cui tutt’oggi godono personaggi post-atomici come Mad Max o Ken il guerriero), rinnovandolo in base alle paure e alle ansie del nostro presente. Guerre e rivoluzioni, con o senza l’ausilio delle temutissime testate nucleari, crisi ecologiche ed ambientali, tecnologie e forze della Natura fuori controllo: l’antologia D-Doomsday riprende, amplificandola grazie all’immaginazione degli autori presenti, la scaletta catastrofista di un qualsivoglia talk-show d’attualità. Risultando proprio per questo immediatamente comprensibile da parte di qualsiasi lettore.

D-Doomsday è un’antologia che da qualsiasi punto di vista vuole essere multi-prospettica e offrire una molteplicità di punti di vista sulla “fine del mondo”, sul crollo della civiltà e sulle possibilità di sopravvivenza del genere umano dinnanzi al pericolo rappresentato da una catastrofe globale. Proprio per questo abbiamo riunito un pool di scrittori variegato ed eterogeneo, sia per esperienza che per stile: si va da un vincitore del Premio Urania come Maico Morellini (Il Re Nero) ad autori più abituati ad esprimersi con la poesia o con rutilanti racconti a carattere satirico-umoristico, come Claudia Beveresco (alias Cloda Agriglà). Samantha Baldin, autrice di genere Steampunk, ci affascina attraverso gli occhi dell’innocenza. Non mancano nemmeno le autrici minuziose di opere di saggistica, come Serena M. Barbacetto (La scienza delle anomalie: Il caso cinese. Teorie economiche al crocevia), la quale al tempo stesso lavora da diversi anni a una trilogia sci-fi e ha al suo attivo diverse novelle pubblicate. Anna Grieco ripercorre la mitologia, trasformando un’antica profezia in una novella moderna. Impareggiabile Vito Introna, forza della natura che si contraddistingue nel panorama italiano con gli albi di sci-fi curati personalmente da lui. Anna Battaglia presenta un testo dal sapore quotidiano nascondendo una triste realtà. Aurora Torchia (alias Cordelia Hel) smuove gli animi con un testo cyberpunk. Senza contare Diego Bortolozzo, noto tra i fans della fantascienza nostrana per le sue space-opera. Personalità più “dark” sono sicuramente la curatrice Alexia Bianchini, direttrice del webmagazine Fantasy Planet (della casa editrice La Corte), autrice di romanzi “neri” come Scarn e Minon, quest’ultimo in collaborazione con Fiorella Rigoni, anch’essa del resto presente in quest’antologia con un racconto weird, e Paola Boni, scrittrice e libraia, a cui dobbiamo la trilogia fanta-horror di Amon Saga. Valentina Di Martino, libraria e appassionata del genere fantasy, così come Daniela Barisone, ci presentano una Fine apocalittica ispirata al grande Romero. Stefano Sacchini scuote gli animi con la sua crudezza e Luigi Milani, noto autore, volge lo sguardo al futuro, attraverso un personaggio forte e irruento. Claudio Cordella ci fa sognare grazie alle sue visioni fantascientifiche, con una protagonista degna di nota. Filippo Tapparelli apre l’Antologia con un racconto realistico e chiude Anonimo, autrice che preferisce tenere celata la sua identità, con un testo meraviglioso, lontano anni luce dal nostro tempo. Come si può ben vedere si tratta di una “fauna” assai variegata: il loro scopo, al di là dei diversi scenari proposti, alcuni decisamente al di là dell’orrore, non è stato quello di dar vita a un moderno “memento mori”, un “ricordati che devi morire” del ventunesimo secolo. Anzi, tutt’altro, perché in ognuna delle opere raccolte in Doomsday brilla la scintilla della speranza: l’augurio che ciò che si è immaginato non si possa mai concretizzare.

A luglio in libreria e in e-book.

Ed ecco alcuni contatti in rete:

https://www.facebook.com/pages/D-Doomsday-AA-VV/409803262405026

http://www.ciessedizioni.it/d-doomsday/

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