Mandante morale. Buonismo. Sostituzione etnica. Populismo. Aggiungete quello che volete a questa salva di termini che sono sempre più abusati nel linguaggio comune. Faccio un passo indietro: la scienza, il metodo scientifico, richiede una forma di semplificazione. I problemi prima di essere risolti devono essere ridotti ai minimi termini perché è dalla semplificazione che si possono trarre il maggior numero di regole generali. Occam diceva: "A parità di fattori la spiegazione più semplice è da preferire" ed è questa massima alla base del famoso rasoio di Occam.
[rating:4]
Nonostante ne avessi sentito parlare in termini molto positivi già un paio di anni fa dai miei infiltrati al TO Horror Film Fest, recupero con colpevole ritardo questa pellicola di Lorenzo Bianchini e confermo che si tratta di un film davvero interessante. Porta una bella ventata di originalità nell'altrimenti asfittico panorama horror italiano.
Saluto questo 2017 senza bilanci particolari (mi limiterò a dire che quest'anno ho scritto davvero tanto ma pubblicato poco) ma con una riflessione che lascio maturare da un po' di tempo. Prima premessa: seguo le serie TV, non tante a dire il vero, e sono ben consapevole delle loro qualità perciò non sputo nel piatto in cui mangio. Attorno all'universo fatto di stagioni orbitano sempre più idee, sempre più grandi attori che provengono direttamente dal cinema e in alcuni casi sempre più voglia di sperimentare (penso alle prime stagioni di American Horror Story).
"Provare no! Fare, o non fare! Non c'è provare!" - Maestro Yoda, Guerre Stellari: L'Impero Colpisce Ancora, 1980
Mi è molto difficile scrivere queste considerazioni, e lo è per due motivi: il primo è l'amore viscerale che nutro da trentaquattro anni per Guerre Stellari, il secondo è che comunque si tratta del capitolo di mezzo di una trilogia che si concluderà tra due anni. Perciò non scriverò una recensione, ma proverò a mettere nero su bianco i motivi che mi hanno portato per la prima volta a emergere dalla visione di un film di Star Wars confuso, disorientato e di certo non entusiasta.
Attingo in modo improprio al manifesto culturale (e fisico) di Fox Mulder per lanciare un piccolo grido di allarme che scaturisce dal mio limitatissimo osservatorio privato. Si è letto molto in questi mese di fake news, di bufale e della diffusione virulenta di contenuti privi del più elementare controllo delle sorgenti. Spesso l'accusa viene mossa al mondo del web ma vi invito di leggere la storia di Alessandro Proto per rendervi conto che in realtà è l'intero sistema comunicativo ad avere grossi limiti strutturali.
VOTO[rating:3.5]
Primo progetto corale in casa DC dove il neo-sestetto di supereroi rappresentato da Wonder Woman (Gal Gadot), Aquaman (Jason Momoa), Flash (Ezra Miller), Cyborg (Ray Fisher), Superman (Henry Cavill) e Batman (Ben Affleck) si trova ad affrontare la prima vera minaccia mondiale incarnata da Steppenwolf, dai suoi demoni e dall'eminenza grigia Darkseid. Dopo l'iniziale riluttanza i sei si uniranno contro il nemico comune consegnando ai terrestri la Justice League.
[rating:2]
Con questo terzo film il Dio del Tuono raggiunge Iron-Man come numero di pellicole in solitaria (Captain America: Civil War era un mini-Avengers mascherato, perciò Cap resta al palo con 'solo' due titoli). Ma soprattutto continua (e forse si conclude?) il percorso isolazionista di Asgard: dopo un primo film molto terrestre, dopo un secondo film che esplorava la mitologia asgardiana e coinvolgeva la Terra in misura minore, arriviamo a Thor: Ragnarok nel quale il nostro pianeta è del tutto assente.
VOTO:[rating:4]
Lo dico senza se e senza ma: trasporre IT sul grande (o piccolo) schermo è assolutamente impossibile. E' impossibile perché la storia è così complessa e completa, così totalizzante, che anche piccole omissioni finiscono con lo snaturare l'armonia complessiva del capolavoro originale di King. Ed è impossibile anche perché IT è un romanzo senza filtro, morboso, violento, coraggioso e che non si ferma davanti a nulla. Parla una lingua dimenticata, di certo una lingua che l'ecosistema cinematografico (o televisivo) non può e non vuole imparare.
E dopo recensioni, analisi, grida di dolore e work in progress, torno a parlare di una componente fondamentale di questo sito: la scrittura. Nel dettaglio, la mia scrittura. Da martedì 24 ottobre sarà disponibile su tutti gli store un mio nuovo racconto pubblicato solo in ebook per Delos Digital: Il Costruttore.
Cosa sta accadendo ad Aaron Fanti? Perché è scosso da attacchi di panico, perché è perseguitato dalle allucinazioni? Sta piombando in un incubo? O ne sta uscendo? La vita cambia all'improvviso per Aaron Fanti, psicologo alle dipendenze del Ministero della Salute. Ansia, attacchi di panico e strani ricordi iniziano a tormentarlo fino a quando non viene rapito da un misterioso commando. Le sue visioni hanno a che fare con il Costruttore, il gigantesco sintetizzatore di cibo che sfama l'intera popolazione? Quale terribile segreto nascondono i suoi rapitori? Per Aaron Fanti inizia una lotta contro il tempo che coinvolgerà la sua salvezza così come quella dell'intera città di Bologna: una corsa disperata che lo porterà a confrontarsi con un terribile passato.
Premessa: questa non è una recensione del film, o almeno non una recensione del film in senso stretto. Ho difeso e apprezzato pellicole come Star Wars: Il Risveglio della Forza o Alien: Covenant, sopportando e digerendo un fuoco di fila impietoso, una scomposizione della trama mirata a evidenziare ogni piccola incongruenza. Non ho la minima intenzione di fare la stessa cosa con Blade Runner 2049. Anche perché la gioia è nell'orecchio di chi ascolta e nell'occhio di chi guarda e la gioia non è mai una colpa o qualcosa da dover distruggere. Diciamo che questo è più un grido di dolore.