Sono passati undici anni dall’uscita de Il Re Nero, romanzo con il qualche ho vinto il Premio Urania 2010. E dopo undici anni ho pensato fosse il momento di tornare a Polis Aemilia, di tornare nella città stato incastrata nel cuore della Pianura Padana. La città dei dissonanti è, in qualche modo, un prequel de Il Re Nero. Ma è anche un romanzo che vive di vita propria, che esce dai confini di Polis Aemilia. Ma di cosa parla?
Cosa hanno in comune l’arrivo di strani pazienti all’Aequum Examen, clinica psichiatrica nella Necropoli reggiana, e la scomparsa di alcuni tecnici aemiliani nel cuore della Palude Aral? Niente, almeno in apparenza. Ma lo psicologo Enea Reichlin e la giornalista Tessa Aijdic scopriranno che non è così, che i tentacoli oscuri di Polis Aemilia nascondono un terribile segreto. Un segreto che ha a che fare con la città dei Dissonanti.
Ho scritto buona parte di questo romanzo durante la pandemia e questo ha influito in modi che non immaginavo sul testo, sulla sua anima. Se lo leggerete – se avrete voglia di seguirmi in questa avventura – vi accorgerete che i protagonisti principali della mia storia non sono solo gli esseri umani, ma i luoghi. Che i luoghi cambiano, che si evolvono, come e più delle persone. Lo fa Polis Aemilia, la sfavillante città-stato che ho inventato undici anni fa. Una città del futuro che nasce dall’unione di Reggio Emilia (Nercropoli), Modena (Polis) e Bologna (Acropoli) nell’imitazione delle antiche polis greche. Lo fa anche la Palude Aral, il lascito di un comatoso lago Aral messo in ginocchio dalle catastrofi ambientali. I luoghi cambiano, cambiano molto. E voi, e io, e i protagonisti de La città dei dissonanti siamo testimoni di queste strane e avventurose metamorfosi. Mi sono stupito, scoprendo questa cosa, e spero vi stupirete anche voi. E spero anche avrete voglia di dirmi cosa pensate de La città dei dissonanti. Con una cover strepitosa di Franco Brambilla.
Ecco dove potete trovare La città dei dissonanti: